Alpobemp
2010-07-26 19:56:50 UTC
"Giovinezza, giovinezza,
primavera di bellezza!
Della vita nell'asprezza,
il tuo canto squilla e va!"
____________________________
Puo' capitare di dovere salire su un treno "vecchia generazione", dove
l'aria condizionata e' un lusso per viziati, (ed infatti sanno un po' di
aria viziata, ed hanno col wi-fi lo stesso rapporto che "Viaggio
allucinante" ha con "Avatar"), per un viaggio di qualche oretta, e di
dover trovare cosa fare.
Giocare con il notebook sulle ginocchia e' da nerd.
In tal caso, puo' essere d'aiuto, oltre che l'amaro medicinale Giuliani,
l'acquisto (eccezionale) di una qualche (cosiddetta) rivista di
"vidioggioghi" (per chi non frequenta la stazione Termini leggi:
"videogiochi").
Bene, una volta avrei fatto manbassa: "tgm, zeta, e -massi'scialiamo-
kappa!".
Oggi, ormai definitivamente scomparsa quella bellissima oasi di utopia
giornalistica di Edge/"Videogiochi" (all'edicola della Stazione Termini
"Vidioggioghi"), successivamente trasformata(si) in altre cose
differenti, probabilmente immolata sull'altare delle leggi del mercato,
e spentasi -nella sua ultima incarnazione- senza eccessivi rimpianti
(anzi!) , scartati aprioristicamente tgm e gmc, mi "accatto" quello che
mi ricordavo essere l'ultimo baluardo di un videogiochismo un po' con la
puzza sotto al naso, come piace a me, quello che non ha necessariamente
i calli sui pollici o la sindrome del tunnel carpale da hardcore gamer,
ma che disquisirebbe per ore di trame e gioco, enigmi e combattimenti,
ed evoluzione del coin-op dalla nascita ad oggi.
Sto parlando di "Game Republic", tanto per non nascondersi dietro a un dito.
Prima problema, non insormontabile per un danaroso come me, l'allegato.
"Scusi, non c'e' la versione "liscia"?"
"No."
"Sicuro?"
"Noneeee."
Vabbe', qui entra in gioco l'abilita' dell'edicolante di stazione
Termini, che riconosce il viaggiatore in partenza da quello in arrivo
lontano un miglio e gioca (probabilmente) sul fatto che compreresti pure
"Il Giornale", pur di non passare tre ore a veder scorrere l'italia dal
finestrino.
Ma perche', mi chiedo perche', editore lungimirante, visto che un pc, o
un lettore dvd, ce l'hanno tutti, ma proprio tutti, mi alleghi sto cazzo
di film umd (si potesse almeno vedere sulla ps3!), se sai benissimo di
rivolgerti a chi non ti compra per l'allegato, ma per il contenuto, come
qualsiasi rivista che si rispetti dovrebbe fare? Ho tre nds, una wii,
una ps2, una ps3, quattro notebook che girano per casa, nemmeno sono
pregiudizialmente prevenuto nei confronti della sony, ma no, la psp sin
da quando e' uscita, ho unilateralmente dichiarato che non l'avrei
comprata. E con me pare anche altri, se e' vero che in italia non e' mai
stata in cima alle vendite, ne' come giochi (e' stata superata di
recente dai giochi per iphone), ne' per numero di pezzi (quanto gli
sarebbe piaciuto vendere come wii e/o nds...)
Ok, sfogliamo la rivista.
Ma e' la mia impressione, o praticamente si tratta della rivista
dell'associazione AIOMI?
Come dire "Avvenire" per la CEI, piu' o meno.
O perlomeno cosi' mi e' venuto fatto di pensare confrontando cariche
associative e redazione.
Ma mica perche' stia facendo dietrologia, o voglia fare illazioni circa
trame losche.
Semplicemente mi piacciono le situazioni chiare.
Cosi' come quando vado poco simpaticamente (per lui) a rinfacciare
all'Adrian (e uno) che mi sembra quantomeno poco elegante vedere il link
"Compralo su AdventureGameShop" nel frame a colonnino a fianco della
recensione su AdventurePlanet perche' non capisco piu' se quello che
scrive sta semplicemente scrivendo o sta vendendo, cosi' mi piace avere
la netta, inconfondibile e inequivocabile sensazione della veste con cui
uno scrive su una rivista. Preferibilmente, si capisce.
Come deformazione "amatoriale", sono andato a puntare dritto ai temi
legati al mondo delle avventure grafiche, e vi ricordate quando era un
passo inevitabile in un articolo dire che "il genere delle avventure
grafiche sta attraversando un periodo di crisi", "...che molti stanno
dando per spacciato..." e "speriamo che venga presto rivitalizzato etc.
etc."? Un po' come quando noi attaccavamo un tema che dovevamo
strascicare il piu' possibile, non sapendo cosa scrivere, "Sin dai tempi
piu' antichi l'uomo..." .
Bene, pare che adesso la moda sia dichiarare la "seconda giovinezza" (sa
un pochino di propaganda fascista, nevvero? di qui l'incipit).
No ,veramente, giuro.
Non ci credete?
Da una rece di spaziogames.it di The Whispered World:
"Accade molto di rado, invece, vedere titoli di questa tipologia (che
ora stanno attraversando una seconda giovinezza)... "
Da videogame.it:
"Le avventure grafiche stanno scoprendo una seconda giovinezza su
Nintendo DS... "
e vi invito a continuare da voi googlando +"seconda
giovinezza"+"avventure grafiche".
Attenzione, vi si potrebbe sfondare il lato inferiore del monitor.
Tornando a noi, cito dall'incipit della recensione di un'avventura per
nds sullo stesso numero della rivista:
"il mondo delle avventure grafiche sta riscoprendo una nuova, inattesa
giovinezza".
Scorro un'altra serie di recensioni, praticamente senza incontrare
neanche una stroncatura: o vivamo nel migliore dei mondi videoludici
possibile, almeno al luglio, o viene effettuata una scrematura a monte
di giochi che superano la sufficienza, oppure tertium non datur, a meno
di illazioni che non ho voglia di fare e non ho nemmeno in mente.
[Inciso: ultimamente ho comprato qualche avventura nuova; inizia a
diventare difficile non scontrarsi con l'etichetta dell'Adventure
Production, la compagnia dove milita l'Adrian (e due). Su un cinque-sei
titoli che avro' preso, su almeno due "Ghost Pirates of Vooju Island" e
"Dark Fall 3", c'e' lo zampone dei nostri cari amici. E per fortuna che
mi sono posto dei limiti e non ho preso Black Mirror 2. Che poi non ho
capito bene che lavoro facciano, perche' non distribuiscono, perche' col
camioncino ci vanno altri. Non mi pare che abbiano piu' tradotto niente.
Non producono, nel senso italiano del termine, perche' il prodotto e'
gia' "developedato", resta solo la pubblicazione, il che dovrebbe voler
dire comprare i diritti (e gia' ad aprire il portafoglio girano i
coglioni), farlo stampare e metterlo nei case dvd o nelle scatolette.
Non credo che ce li mettano direttamente loro. Comunque, basta col
cabaret! ]
Arrivo al dunque della cosa: che c'e' a pagina non-mi-ricordo? un
bell'articolo sui casual games. Ma, i casual games non erano l'ultima
fissa di Adrian (e tre)? Che gli ha fatto spendere un monte di soldi al
povero capo per pubblicare le collezioni di giochini
"trova-oggetti-nascosti"? E infatti eccolo li'. Una bella pagina di
Adventure Productions, a firma di tale Adrian, con la sua faccetta
ammiccante che mi da' quasi l'impressione da un momento all'altro di
ruggire alla Metro Goldwyn Mayer, che decanta le virtu' del casual
avventuriero.
Nooooooooooooo, anche qui. Anche tu non hai saputo resistere al vizietto
della carta stampata.
Dài, Adrian, ti do una possibilita'; leggiamo cosa hai da dirci.
Dicci qualcosa di significativo.
L'ultima parola, quella definitiva sulle avventure grafiche, quella che
non e' mai stata detta finora, il "segreto delle avventure grafiche":
"Che il genere delle avventure grafiche stia godendo di una seconda
giovinezza e' ormai un fatto assodato."
Anche tu.
Tu quoque.
Ma allora e' una congiura.
E non hai mica cuore per noi.
E alla fine mi propini (ma non tocchi fino in fondo, per fortuna) anche
il ragionamento di convenienza economica, sbracciandoti come solo un
Stan saprebbe fare: "E non vogliamo forse parlare del prezzo? Il costo
medio si aggira tra i cinque e i venti euro, una spanna al di sotto di
tutti gli altri generi."
Sono arrivato a destinazione con lo sguardo fisso nel vuoto, mentre la
signora davanti era convinta che le stessi guardando tra le cosce, al di
la' della rivista, che tenevo in mano, di videogiochi.
Alla Stazione Termini, "vidioggioghi".
Ciao,
Alberto
primavera di bellezza!
Della vita nell'asprezza,
il tuo canto squilla e va!"
____________________________
Puo' capitare di dovere salire su un treno "vecchia generazione", dove
l'aria condizionata e' un lusso per viziati, (ed infatti sanno un po' di
aria viziata, ed hanno col wi-fi lo stesso rapporto che "Viaggio
allucinante" ha con "Avatar"), per un viaggio di qualche oretta, e di
dover trovare cosa fare.
Giocare con il notebook sulle ginocchia e' da nerd.
In tal caso, puo' essere d'aiuto, oltre che l'amaro medicinale Giuliani,
l'acquisto (eccezionale) di una qualche (cosiddetta) rivista di
"vidioggioghi" (per chi non frequenta la stazione Termini leggi:
"videogiochi").
Bene, una volta avrei fatto manbassa: "tgm, zeta, e -massi'scialiamo-
kappa!".
Oggi, ormai definitivamente scomparsa quella bellissima oasi di utopia
giornalistica di Edge/"Videogiochi" (all'edicola della Stazione Termini
"Vidioggioghi"), successivamente trasformata(si) in altre cose
differenti, probabilmente immolata sull'altare delle leggi del mercato,
e spentasi -nella sua ultima incarnazione- senza eccessivi rimpianti
(anzi!) , scartati aprioristicamente tgm e gmc, mi "accatto" quello che
mi ricordavo essere l'ultimo baluardo di un videogiochismo un po' con la
puzza sotto al naso, come piace a me, quello che non ha necessariamente
i calli sui pollici o la sindrome del tunnel carpale da hardcore gamer,
ma che disquisirebbe per ore di trame e gioco, enigmi e combattimenti,
ed evoluzione del coin-op dalla nascita ad oggi.
Sto parlando di "Game Republic", tanto per non nascondersi dietro a un dito.
Prima problema, non insormontabile per un danaroso come me, l'allegato.
"Scusi, non c'e' la versione "liscia"?"
"No."
"Sicuro?"
"Noneeee."
Vabbe', qui entra in gioco l'abilita' dell'edicolante di stazione
Termini, che riconosce il viaggiatore in partenza da quello in arrivo
lontano un miglio e gioca (probabilmente) sul fatto che compreresti pure
"Il Giornale", pur di non passare tre ore a veder scorrere l'italia dal
finestrino.
Ma perche', mi chiedo perche', editore lungimirante, visto che un pc, o
un lettore dvd, ce l'hanno tutti, ma proprio tutti, mi alleghi sto cazzo
di film umd (si potesse almeno vedere sulla ps3!), se sai benissimo di
rivolgerti a chi non ti compra per l'allegato, ma per il contenuto, come
qualsiasi rivista che si rispetti dovrebbe fare? Ho tre nds, una wii,
una ps2, una ps3, quattro notebook che girano per casa, nemmeno sono
pregiudizialmente prevenuto nei confronti della sony, ma no, la psp sin
da quando e' uscita, ho unilateralmente dichiarato che non l'avrei
comprata. E con me pare anche altri, se e' vero che in italia non e' mai
stata in cima alle vendite, ne' come giochi (e' stata superata di
recente dai giochi per iphone), ne' per numero di pezzi (quanto gli
sarebbe piaciuto vendere come wii e/o nds...)
Ok, sfogliamo la rivista.
Ma e' la mia impressione, o praticamente si tratta della rivista
dell'associazione AIOMI?
Come dire "Avvenire" per la CEI, piu' o meno.
O perlomeno cosi' mi e' venuto fatto di pensare confrontando cariche
associative e redazione.
Ma mica perche' stia facendo dietrologia, o voglia fare illazioni circa
trame losche.
Semplicemente mi piacciono le situazioni chiare.
Cosi' come quando vado poco simpaticamente (per lui) a rinfacciare
all'Adrian (e uno) che mi sembra quantomeno poco elegante vedere il link
"Compralo su AdventureGameShop" nel frame a colonnino a fianco della
recensione su AdventurePlanet perche' non capisco piu' se quello che
scrive sta semplicemente scrivendo o sta vendendo, cosi' mi piace avere
la netta, inconfondibile e inequivocabile sensazione della veste con cui
uno scrive su una rivista. Preferibilmente, si capisce.
Come deformazione "amatoriale", sono andato a puntare dritto ai temi
legati al mondo delle avventure grafiche, e vi ricordate quando era un
passo inevitabile in un articolo dire che "il genere delle avventure
grafiche sta attraversando un periodo di crisi", "...che molti stanno
dando per spacciato..." e "speriamo che venga presto rivitalizzato etc.
etc."? Un po' come quando noi attaccavamo un tema che dovevamo
strascicare il piu' possibile, non sapendo cosa scrivere, "Sin dai tempi
piu' antichi l'uomo..." .
Bene, pare che adesso la moda sia dichiarare la "seconda giovinezza" (sa
un pochino di propaganda fascista, nevvero? di qui l'incipit).
No ,veramente, giuro.
Non ci credete?
Da una rece di spaziogames.it di The Whispered World:
"Accade molto di rado, invece, vedere titoli di questa tipologia (che
ora stanno attraversando una seconda giovinezza)... "
Da videogame.it:
"Le avventure grafiche stanno scoprendo una seconda giovinezza su
Nintendo DS... "
e vi invito a continuare da voi googlando +"seconda
giovinezza"+"avventure grafiche".
Attenzione, vi si potrebbe sfondare il lato inferiore del monitor.
Tornando a noi, cito dall'incipit della recensione di un'avventura per
nds sullo stesso numero della rivista:
"il mondo delle avventure grafiche sta riscoprendo una nuova, inattesa
giovinezza".
Scorro un'altra serie di recensioni, praticamente senza incontrare
neanche una stroncatura: o vivamo nel migliore dei mondi videoludici
possibile, almeno al luglio, o viene effettuata una scrematura a monte
di giochi che superano la sufficienza, oppure tertium non datur, a meno
di illazioni che non ho voglia di fare e non ho nemmeno in mente.
[Inciso: ultimamente ho comprato qualche avventura nuova; inizia a
diventare difficile non scontrarsi con l'etichetta dell'Adventure
Production, la compagnia dove milita l'Adrian (e due). Su un cinque-sei
titoli che avro' preso, su almeno due "Ghost Pirates of Vooju Island" e
"Dark Fall 3", c'e' lo zampone dei nostri cari amici. E per fortuna che
mi sono posto dei limiti e non ho preso Black Mirror 2. Che poi non ho
capito bene che lavoro facciano, perche' non distribuiscono, perche' col
camioncino ci vanno altri. Non mi pare che abbiano piu' tradotto niente.
Non producono, nel senso italiano del termine, perche' il prodotto e'
gia' "developedato", resta solo la pubblicazione, il che dovrebbe voler
dire comprare i diritti (e gia' ad aprire il portafoglio girano i
coglioni), farlo stampare e metterlo nei case dvd o nelle scatolette.
Non credo che ce li mettano direttamente loro. Comunque, basta col
cabaret! ]
Arrivo al dunque della cosa: che c'e' a pagina non-mi-ricordo? un
bell'articolo sui casual games. Ma, i casual games non erano l'ultima
fissa di Adrian (e tre)? Che gli ha fatto spendere un monte di soldi al
povero capo per pubblicare le collezioni di giochini
"trova-oggetti-nascosti"? E infatti eccolo li'. Una bella pagina di
Adventure Productions, a firma di tale Adrian, con la sua faccetta
ammiccante che mi da' quasi l'impressione da un momento all'altro di
ruggire alla Metro Goldwyn Mayer, che decanta le virtu' del casual
avventuriero.
Nooooooooooooo, anche qui. Anche tu non hai saputo resistere al vizietto
della carta stampata.
Dài, Adrian, ti do una possibilita'; leggiamo cosa hai da dirci.
Dicci qualcosa di significativo.
L'ultima parola, quella definitiva sulle avventure grafiche, quella che
non e' mai stata detta finora, il "segreto delle avventure grafiche":
"Che il genere delle avventure grafiche stia godendo di una seconda
giovinezza e' ormai un fatto assodato."
Anche tu.
Tu quoque.
Ma allora e' una congiura.
E non hai mica cuore per noi.
E alla fine mi propini (ma non tocchi fino in fondo, per fortuna) anche
il ragionamento di convenienza economica, sbracciandoti come solo un
Stan saprebbe fare: "E non vogliamo forse parlare del prezzo? Il costo
medio si aggira tra i cinque e i venti euro, una spanna al di sotto di
tutti gli altri generi."
Sono arrivato a destinazione con lo sguardo fisso nel vuoto, mentre la
signora davanti era convinta che le stessi guardando tra le cosce, al di
la' della rivista, che tenevo in mano, di videogiochi.
Alla Stazione Termini, "vidioggioghi".
Ciao,
Alberto